E’ arrivata ad una conclusione positiva la spinosa situzione che riguardava gli ungulati residenti ormai da anni nel greto del torrente Bisagno, nel tratto fra Staglieno e Brignole.
L’ipotesi dell’abbattimento era stata avanzata settimane fa a seguito della pandemia di peste suina evidenziata dalle numerose carcasse rinvenute nei boschi liguri, malattia che mette a rischio l’intero comparto dell’allevamento suino fra Liguria e Piemonte. Dopo svariate proteste animaliste (ultima quella di sabato scorso in Piazza De Ferrari) la riunione fra Regione Liguria, Arpal e i commissari speciali dell’UE hanno deciso che la trentina di capi ormai residente nel pincipale torrente cittadino potranno essere adottati, in quanto ormai non più selvatici.
Chi volesse proporsi per l’adozione dovrà seguire poche semplici regole: spazi adeguati (quindi abitazioni con giardino, meglio ancora con spazi esterni comprensivi di vegetazione arboricola), recinzioni invalicabili e la garanzia della socialità del branco (adozione minima 2 animali, famiglia intera se trattasi di coppia con prole).
Inoltre, ovviamente, Regione e Arpal predisporranno visite di controllo semestrali per evitare che queste adozioni nascondano invece tentativi di procacciarsi cibo a costo zero.