“Diciamo che questa è sempre stata ‘zona rossa’ per molti” scherza Ramona, moldava 22enne che da Ferragosto si considera una sfollata del lavoro.
E tante altre come lei hanno deciso di fare il grande passo richiedendo i danni come se fossero una comune attività commerciale. “Abbiamo dovuto traslocare, chi più giù verso Cornigliano chi più su verso Trasta ma non è la stessa cosa – aggiunge Faye, nigeriana 26enne – Il problema principale è che molti clienti affezionati hanno rinunciato alle nostre prestazioni per la difficoltà a raggiungere la zona. Abbiamo anche proposto sconti fino al 50%, ma è dura…”.
La prossima riapertura della strada annunciata dal sindaco Bucci non risolverà la questione, almeno a breve: “Sarà una coda continua – ci dice Pamela, unica italiana del gruppo e portavoce della protesta – mentre noi abbiamo bisogno di privacy. Col tempo la situazione si normalizzerà ma nel frattempo chiediamo al Comune di poter esercitare in una zona riservata, chiamiamola “zona rosa”, dove poter avere tranquillità per i nostri clienti”.
Il Comune si è detto disponibile a trattare, le prime informazioni vorrebbero come designato il rettiilineo di Trasta.